Innerology - Il libro rosso di Giulia Valerio per Lake The Magazine

Nel 1913 il grande psichiatra e ricercatore di “psicologia del profondoCarl Gustav Jung ebbe sogni e visioni che lo sconvolsero: vide ripetutamente fiumi di sangue e catastrofi attraversare l’Europa.
Ebbe paura di impazzire, che il suo inconscio si preparasse a rompere gli argini e a travolgerlo. L’anno successivo si accorse che non riguardavano il suo equilibrio, bensì l’incombere della Prima Guerra Mondiale.

Scoprì così di avere in sé una parte sconosciuta, così profonda da cogliere le vicende universali e nello stesso tempo così personale da interrogarlo. Con coraggio e serietà commoventi, Jung decise di compiere un cammino iniziatico all’interno delle sue immagini interne, di scendere come un pioniere nella psiche e nell’inconscio per affrontarne i Misteri.

Nel 1914 si dimise da primo Presidente dell’Associazione Internazionale di Psicoanalisi e da Docente della Facoltà di Medicina di Zurigo; contemporaneamente ordinò un grande libro in pergamena rilegato in pelle rossa, in cui trascrivere in gotico antico con pazienza da amanuense medievale la sua esperienza: i fogli si arricchirono di disegni meravigliosi, di miniature, di antiche scritture di incantesimi, di colloqui con i personaggi che incrociava e di riflessioni sconvolgenti sul senso della vita. Lo teneva su un cavalletto nello studio, per mostrare quale lavoro e quale onore meritassero i contenuti dell’anima, di ogni anima.
Mai pubblicato e custodito nella cassaforte di una banca svizzera per quasi cinquant’anni, oggi vede la luce grazie al consenso della famiglia e al lavoro straordinario dello studioso Sonu Shamdasani.

Innerology - Il libro rosso di Giulia Valerio