Respiro Circolare

“Se ti rilassi, accetti; l’accettazione della resistenza è l’unico modo di rilassarsi.
Se le piccole cose ti disturbano allora è la tua attitudine che ti sta disturbando.
Siedi silenziosamente; ascolta tutto quanto sta succedendo tutt’intorno e rilassati;
accetta, rilassati e subito sentirai un’immensa energia sorgere in te.

Questa energia che senti è il respiro che si fa profondo.
In genere il tuo respiro è poco profondo e talvolta quando cerchi di respirare a fondo,
inizi in qualche modo a spingere, fai uno sforzo.
Questo sforzo non è necessario.
Accetta semplicemente la vita, rilassati ed ecco ti accorgi che il respiro sta scendendo più in fondo che mai.

Rilassati di più e il respiro scende più profondamente dentro di te.
Diventa lento, ritmico e puoi quasi goderne; ti da’ una tale delizia.
Ora ti puoi accorgere che il respiro è il ponte tra te e il tutto. Osserva. Non fare nulla.
Semplicemente rilassati e lascia che il respiro sia naturale – da solo va, da solo viene –
e molte cose ti saranno accessibili.”

(Osho)

Il respiro è una funzione automatica, il nostro sistema fa sì che noi respiriamo sempre, anche quando siamo distratti, anche quando dormiamo.
E quasi sempre non ci accorgiamo neppure di respirare, tranne quando accade qualcosa che modifica il ritmo naturale del respiro e allora, per
un attimo o poco di più, ci facciamo caso, ma è solo un attimo e subito dopo ritorniamo alle nostre consuetudini e ci dimentichiamo nuovamente che
stiamo respirando.
È il respiro inconsapevole, automatico. E c’è un’altra via, che è quella dell’osservazione senza intervento, la via della Meditazione Vipassana.
E anche la via del Respiro Percepibile: lasciamo il nostro respiro venire, lo lasciamo andare, e aspettiamo finché non torni da solo.
In questo modo siamo testimoni della nostra funzione respiratoria autonoma senza disturbarne il decorso.
Questo ci aiuta a conoscerci, a percepire l’energia che fluisce nella braccia, nelle gambe e ci rimette in connessione col corpo.
Questo modo di stare nella percezione del respiro è quello che viene chiamata presenza.
Sono presente nel luogo dove il respiro cresce e diminuisce e sono presente nella pausa tra un’espirazione e un’inspirazione, e sposto la mia attenzione in vari punti del mio corpo e sono anche presente all’onda morbida che mi percorre.
E c’è anche una terza via che è quella del respiro come strumento. Lo conduciamo in alto, in basso, ne modifichiamo il ritmo, la quantità di aria inspirata e abbandonandoci all’osservazione, lo utilizziamo per rilassarci, per attivare memorie, per raggiungere differenti livelli di coscienza.
È il respiro volontario, consapevole, circolare, terapeutico.

Il respiro Circolare

Portare la consapevolezza nel corpo attraverso il respiro, amplia e modifica la nostra postura e il nostro spazio interiore.
La tecnica del respiro Circolare, si sviluppa in una respirazione che si muove come un’onda nella quale inspirazione ed espirazione si seguono morbidamente, senza pause intermedie.
Questo ritmo respiratorio aiuta ad espandere le sensazioni nel corpo e ad entrare in contatto con emozioni che sono già lì, pronte ad emergere. Talvolta si tratta di memorie che il corpo ha trattenuto oppure ‘resistenze’, piccoli blocchi, che siamo pronti a lasciar andare.
La presenza che viene dal contatto col respiro permette di accedere alle nostre risorse interiori e di ‘stare’ nelle emozioni passandovi attraverso con fiducia ritrovando in questo modo il vigore e la vitalità che nutrono e rinnovano la nostra voglia di vivere.

Sessioni di Gruppo

Nella sessione di gruppo la parte dedicata alla respirazione viene preceduta da una breve condivisione e da una meditazione, durante la quale si lascia emergere un proprio intento personale.
Lavorare in gruppo crea un campo energetico generalmente più intenso, di maggior sostegno e per alcuni apre lo spazio interiore con una maggiore libertà rispetto alla sessione individuale.